lunedì 12 novembre 2012

Dove reperire gli ingredienti

Gli appassionati e le appassionate della saponificazione aumentano e credo vi sia utile sapere, oltre a come si fa il sapone, anche dove comprare tutti gli ingredienti necessari.
Per quanto mi riguarda la maggior parte delle cose che mi occorrono le acquisto su internet. In questo modo risparmio parecchio, non giro per giorni e giorni inutilmente e ho maggiore possibilità di scelta.
Acquistare su internet è molto semplice e per maggiore sicurezza basta possedere una carta prepagata da caricare all'occorrenza.

In genere per comprare mi unisco a delle altre persone interessate. In questo modo si riducono o annullano anche le spese di spedizione. Per fare questo è utile far parte di una qualche Comunity che si occupi di Ordini Collettivi e basta digitare in rete queste due semplici parole che vi si aprirà un mondo intero ;)

Il funzionamento degli ordini collettivi è semplice: si riuniscono un gruppo di persone interessate ad acquistare su un dato sito, ognuno fa la sua lista, si dividono gli ingredienti che presi in quantità maggiori garantiscono un notevole risparmio, si dividono (se ci sono) le spese di spedizione e si versa la propria cifra sul conto della persona designata a fare l'ordine.
Chi fa l'ordine se lo fa arrivare a casa, divide i prodotti in base alle liste e alle divisioni e poi ci si incontra per prendere ognuno le sue cose. Fatto!

Nei siti che vi elencherò infatti, non troverete solo gli ingredienti per fare il sapone, ma molte, moltissime cose per fare in casa ogni tipo di prodotto per l'igiene e la cura della persona e soprattutto in questo caso, unirsi ad altre appassionate vi farà apprendere le basi teoriche per poter cominciare.

Fate però attenzione.. non sempre quello che luccica è oro, quindi affidatevi a gruppi grandi e che fanno questa cosa da tempo, perché dietro l'angolo qualche "persona poco onesta" potrebbe sempre esserci e meglio non rischiare. Personalmente mi sento di consigliarvi il Forum Compro e Spignatto. Leggete il regolamento e se la cosa vi solletica allora iscrivetevi ;)

Se gli ordini collettivi non fanno per voi potete comunque ordinare per conto vostro. Magari non risparmierete tantissimo, però potrete saponificare avendo tutto quello che vi serve.
Ma dove compro gli ingredienti? I siti che vi elencherò sono tutti stranieri ma usando come Browser Internet Gogle Chrome avrete il sito tradotto senza fatica.

Ecco i miei siti preferiti:

Aroma-Zone
Sito francese. Ben fatto dal quale si acquista con estrema facilità (anche troppa.. haimè!). Le spese di spedizione si aggirano intorno ai € 6,90 se l'acquisto è al di sotto dei € 59,00, altrimenti sono gratuite.

Qui potrete trovare:
Stampi per sapone in silicone
Soda caustica in caso aveste difficoltà a reperirla dal ferramenta
Miche e Ossidi polveri minerali per colorare il sapone in modo naturale
Oli essenziali per profumare e per rendere il vostro sapone "specifico"
Oli vegetali vari per saponificare
Burri vegetali
Ed in oltre: estratti vari, gel d'aloe, fragranze, attivi di ogni genere, contenitori.. di tutto!

Dragonspice
Sito tedesco. Non fatto bene come il precedente, ad esempio le immagini sono scarse o assenti, ma per alcune cose è più economico quindi vale la pena di dare un'occhiata. Le spese di spedizione sono di € 9,70. Sopra i € 120,00 applica uno sconto che parte dal 2% fino ad arrivare al 6% se si superano i € 250,00.

Qui potrete trovare:
Oli essenziali divisi in ordine alfabetico
Fragranze per saponi
Oli vegetali vari
Biossido di Titanio per sbiancare il sapone
E anche qui tante e tante altre cose.

Gracefruits
Sito inglese. Qui io prendo principalmente le fragranze per profumare i miei saponi e i cosmetici e le fragranze per labbra.
Questo sito è particolarmente rognoso perché pagando in sterline il cambio non ci è favorevole. In oltre l'IVA al 20% non è compresa nel prezzo finale dei singoli prodotti ma viene conteggiata alla fine e le SS sono molto alte: € 15,99. In questo caso unirsi ad altre persone per ordinare è l'unica possibilità per non venire salassati :/

Qui potrete trovare:
Fragranze per cosmetici e profumi
Fragranze per prodotti labbra
Oli essenziali
Miche e polveri per colorare
Burri, oli e cere

Gisellamanske
Tedesco. Il sito non è per niente fatto bene. Senza la funzione "cerca" girovagare tra le pagine alla ricerca di un ingrediente è spesso lungo e fastidioso. In oltre da qui non si può acquistare tramite carrello,  ma contattandoli e riempiendo dei moduli da inviare loro via fax o mail. L'unico vantaggio sono i prezzi, davvero ottimi ed ha davvero tante cose per saponificare!!
Hanno però aperto questo sito di appoggio www.manske-shop.com dal quale non ho ancora mai ordinato ma che potrebbe essere davvero una manna se hanno risolto i problemi che ho riportato sopra :D
Sul sito nuovo le SS sono fino a 9 Kg € 9,00, quindi tutto sommato accettabili.

Qui potrete trovare:
Stampi per sapone
Timbri
Oli essenziali BIO
E come per gli altri: burri, oli, polvere di frutta, strumenti.. davvero tante cose!


I miei preferiti sono questi. Poi ce ne sarebbero altri perché il web è praticamente infinito, però da questi ho acquistato spesso e quindi ve li consiglio.
Se ne conoscete altri fatemelo sapere, che può sempre tornare utile ;)




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venerdì 2 novembre 2012

Gelatina di Melagrane

Lo so, questo non è certo un blog di cucina, però questa volta non ho saputo resistere e spero mi perdonerete perché è con immenso piacere che vi presento la Gelatina di Melagrane :)
La mia famiglia in giardino ha due begli alberi di Melograno, che ogni anno danno una marea di frutti.
In genere li regaliamo ma sono davvero così tanto che una buona parte viene comunque buttata perché non facciamo in tempo a mangiarli tutti. Poi non a tutti piace questo frutto particolare, quindi ce ne restano davvero tanti, troppi!
Ora siamo di nuovo nel periodo della raccolta ma non ci stavo a buttarli, quindi ho cercati in rete dei modi alternativi per usare questo frutto e mi sono imbattuta nella ricetta della Gelatina di Melagrane quindi mi sono messa all'opera.

Per prima cosa ho preso i miei vasetti, li ho lavati e sterilizzati facendoli bollire assieme ai coperchi per 30 minuti. Poi li ho lasciati raffreddare nella pentola e dopo li tirati fuori e li ho fatti scolare capovolti su di un canovaccio pulito.

La ricetta è molto semplice perché gli ingredienti sono in proporzione al succo di Melagrana a disposizione:

Succo di Melagrane 1 Kg  (circa 5 Melagrane mature e belle grandi)
Zucchero semolato 1 Kg
Mela Renetta 1
Succo di limone 1 cucchiaio
(1 scorzetta di limone BIO opzionale)

Si parte sgranando le Melagrane. Farlo è semplicissimo: tagliare in due la Melagrana in orizzontale. Poi prendere una metà, adagiarla su una mano con la parte dei grani rivolti sul palmo e posizionarsi sopra una ciotola larga. Fatto questo battere energicamente la melagrana sulla buccia con la parte convessa di un cucchiaio da cucina. Per magia tutti i grani cadranno e dalla mano scivoleranno nella ciotola. Fate lo stesso per l'altra metà. Attenzione alle dita :D

Una volta che avremo sgranato tutti i frutti dobbiamo estrarre il succo. Questo può essere fatto in diversi modi, schiacciandoli con uno schiacciapatate oppure con un passaverdure, o ancora frullarli ma in quest'ultimo caso poi il tutto va fatto passare da un colino e i semini vanno scartati.
Pesare il liquido ottenuto (deve essere 1 Kg) e versarlo un tegame dal fondo spesso e mettere sul fuoco assieme allo zucchero. Mescolare bene per farlo sciogliere.

Mondare la Renetta, dividerla a spicchi e grattugiarla. Unire la purea al succo sul fuoco e aggiungere il limone. Se si desidera unire la scorzetta di limone.
Mescolare per qualche minuto poi prendere il minipimer e frullare il tutto per 1-2 minuti per frantumare eventuali pezzettini di mela.

Far arrivare a bollore e fate sobbollire per circa 45 minuti. A questo punto fate la prova del piattino: versare un poco di gelatina su un piattino, lasciare raffreddare e poi inclinare. Se il liquido risulta denso allora è pronta.
Non è una marmellata, quindi resterà liquida anche se densa. In caso la si volesse ancora più densa aumentare il tempo di cottura.

Arrivata al giusto gradi cottura riempite i vasetti con l'aiuto di un imbuto, chiudeteli con i coperchi man mano e rivolateli a testa in giù lasciandoli così fino a che non saranno freddi. In questo modo si avrà il sottovuoto che farà sì che la gelatina si conservi meglio. E' consigliabile anche una seconda bollitura dei barattoli pieni per sicurezza.

Una volta freddi vanno etichettati: cosa contengono e quando sono stati preparati e riposti in un luogo fresco, asciutto e al buio.
Una volta aperto il vasetto va finito entro 3-4 settimana, quindi il mio consiglio è fare vasetti di al massimo 300 gr. ciascuno.


Come usare la gelatina:
Questa gelatina può essere usata in mille modi: come topper per torte e gelati, sulla macedonia, per addolcire tè, tisane e frullati, un cucchiaio sciolto in acqua fredda la rende dissetante e golosa, sul pane o toast, sui Pancakes, sui formaggi, sulla carne.. insomma, se piace la potete mettere ovunque!

Io ne ho fatta tantissima, sono partita da 6 litri di succo, e i barattolini saranno dei regali di Natale da fare ai più golosi. Non vedo l'ora!!!


Io ne ho fatte 3 varianti:
- una sciropposa come la ricetta sopra scritta
- una molto più densa e caramellosa ma con il doppio del limone (adoro le cose asprigne)
- una senza limone ma aggiungendo un cucchiaio di Rum ogni 100 gr (da mettere già in cottura)


(perdonate l'assenza di foto.. provvederò al più presto!)

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lunedì 17 settembre 2012

La mia Stevia oggi

L'altra volta, nel primo post sulla Stevia (del 20 Aprile) ho concluso facendovi vedere le mie piantine appena acquistate.

A distanza di quasi 5 mesi torno a parlarvi della Stevia.
Questa volta però non dei suoi utilizzi, ma della sua coltivazione o meglio, di come si sono regolata io, e della trasformazione che hanno avuto le mie tre piantine in questi mesi.

Mi da così tanta soddisfazione vedere le mie piantine che crescono che ogni mattina, ancora in pigiama lo ammetto, devo uscire per andarle a rimirare...
Adesso sono un bel cespuglio alto più di 60 cm <3





Una volta appurato che non le sono stata fatale il successivo obbiettivo è stato quello di riuscire a ottenere una abbondante quantità di grandi foglie e il più dolci possibili. Ho letto infatti che la Stevia, se lasciata "libera", si sviluppa molto in altezza con rami lunghi ma decisamente troppo spogli, quindi bisogna impedire questo e spingerla a produrre una gran quantità di foglie con la cimatura e il terreno giusto.


Ma cosa è la cimatura?
La cimatura consiste nel tagliare gli apici vegetatici (quindi in poche parole "le punte" dei rametti). In questo modo la pianta non avendo più l'apice spingerà la crescita dai germogli ascellari e al posto di un solo rametto ne avremo due.
Dalla pianta ottenuta da seme bisogna effettuare una prima cimatura quando la piantina avrà raggiunto i 10-12 cm di altezza lasciando almeno due nodi sotto (dai quali cresceranno i getti ascellari). Questa immagine potrebbe esservi d'aiuto.

Le mie piante le ho prese in un vivaio ed era visibile la prima cimatura, quindi le ho lasciate vegetare.
Ero in dubbio se cimarle ancora dopo altri 10/15 cm di crescita, ma ho notato che le mie piante crescono belle compatte e con tante foglie, quindi non l'ho fatto.
Le ho riunite invece in un unico grande vaso, esposte a sole pieno e innaffiate tutto i giorni.


Il terriccio giusto
Nonostante la compattezza della pianta però le foglie erano piccole anche se in gran quantità, quindi ho dedotto che il problema fosse il terriccio. Quello dove le avevo rinvasate era sbagliato perché troppo compatto.
Ho deciso di cercare in rete qualche info e ho trovato che la Stevia ha bisogno di terriccio sciolto, ovvero molto leggero e drenante (bella rogna perché significa che va innaffiata anche due volte al giorno nei periodi molto caldi..).
Quindi qualche giorno fa ho rinvasato con un terriccio a ph 6,5 composto dal 60% di torba bionda e 40% da ammendante compostato verde (compost organico) e ho messo dell'argilla espansa.
In realtà l'argilla espansa non andrebbe bene perché va ad alterare il ph della torba che è tanto caro alla Stevia, ma questo avevo e poi voglio sperimentare.
Nelle prossime settimane vedremo se ha funzionato o no. Comunque periodicamente assaggio qualche foglia e devo dire che sono molto dolci, quindi non dispero.

Il periodo in cui la Stevia è al massimo della sua dolcezza è durante la fioritura che avviene verso la fine dell'autunno. Quindi non mi resta che aspettare ancora un po', per fare la mia raccolta ;D


Semina e talee?
Mi ero ripromessa di provare la semina e la propagazione per talea, ma non ho avuto tempo.
Ho anche i semi (che oltretutto più passa il tempo più perdono vitalità.. pazienza!) ma temo che farlo adesso sarebbe troppo tardi, quindi proverò sicuramente l'anno prossimo e userò i semi delle mie piante ^ ^

La Stevia, (nel nostro caso specifico Stevia Rebaudiana) nel suo paese di origine è una pianta perenne, spontanea e infestante. Cresce un po' dappertutto e si adatta facilmente. Da noi il limite più grande che incontra sono le temperature invernali che sono eccessivamente rigide quindi va riparata. Speriamo di trovare una buona soluzione.

Per adesso quindi lascerò vegetare la pianta in libertà ed aspetterò la fioritura, sia per raccogliere un po' di semi, sia, anzi soprattutto, per produrre finalmente il mio zucchero di Stevia!!

Naturalmente queste sono le esperienze di una pivella in fatto di coltivazione della Stevia, per cui se avessi fatto delle cavolate o aveste consigli e suggerimenti non siate timidi e contattatemi!!


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lunedì 30 luglio 2012

l'Oleolito di Iperico e le sue magie

Intorno al 12 di questo mese, dopo una digestione di 15 giorni, ho filtrato l'Oleolito di Iperico.
E' uno degli Oleoliti che preferisco e lo faccio ogni anno.
La pianta di Iperico è facile da reperire e il suo oleolito è utilissimo tutto l'anno da tenere nella cassetta del prontosoccorso casalingo e non solo.
Sì, perché questo olio è eccezionale per le sue virtù rigenerative. Se fatto nel modo giusto è il top da mettere su piccoli tagli, ferite ed escoriazioni, tipo le ginocchia sbucciate.
O anche da mettere sulla pelle scottata dal sole, sulle vescichette dei piedi, sulle piccole bruciature domestiche o anche come ingrediente in spignatti più "seri", dove è un eccellente antirughe.
Ve ne ho già parlato in un altro post, ma vi rinfresco la memoria.
L'Iperico viene chiamato anche erba di San Giovanni, perché l'usanza dice che debba essere raccolto nella notte di San Giovanni tra il 23 e il 24 Giugno. Ovviamente non è necessario essere così pignoli, anche se preso dopo o prima va bene, anche perché l'Iperico è in fiore dalla primavera a tutta l'estate, quindi va sempre bene.
L'importante è raccoglierlo in zone pulite, non trafficate da macchine o veleni chimici di qualunque genere. Insomma, facciamo una bella passeggiata in campagna una domenica e andiamo alla ricerca di questo bel fiore giallo!

Come si riconosce l'Iperico
L'Iperico si riconosce per i suoi bellissimi fiori gialli. E' una pianta che può superare anche il metro di altezza, ma la prova inconfutabile c'è: basta cogliere un fiore, strofinarlo tra le dita e se le macchia di nero/rosso scuro allora è lui!! Occhio a non esagerare perché macchia di brutto e per smacchiare le dita poi ci vuole un bel po' ;P



Come si fa l'Oleolito
Dopo aver raccolto un bel mazzetto di Iperico torniamo a casa e qui le scelte sono due: o controllate che non ci siano insetti tra i fiori e li togliete manualmente, oppure mettete i rametti in un vaso con dell'acqua fresca, lasciate stare tutta la notte (magari all'esterno) e preparerete l'Oleolito l'indomani. In questo modo gli insetti se ne andranno da soli.
Una volta pronti per metterci all'opera munirsi un barattolo di vetro a bocca larga, un panno, un tovagliolino di stoffa o carta, un elastico, delle forbicine, a discrezione di un paio di guanti in lattice e di almeno mezzo litro di olio di semi di girasole spremuto a freddo. Questa pianta è meglio farla con l'olio di girasole perché dovendo poi stare al sole ed essendo il girasole un olio molto resistente al calore non si rischia l'irrancidimento.

Mettere i guanti, tagliare i fiorellini e raccoglierli su un panno. Prendete solo i fiori freschi, non quelli secchi. Ottenuto un bel mucchietto di fiori trasferiteli nel barattolo (pulito e asciutto), versare l'olio fino a coprirli tutti, tappare la bocca del barattolo con il tovagliolo, bloccate con un elastico e mettete al sole.
Il mio l'ho sempre sistemato in un luogo dove prendeva sole soltanto la mattina, la sera lo portavo al riparo in casa (per evitare la pioggia eventuale e l'umidità notturna) e poi al mattino di nuovo fuori.
Deve stare così per 15 giorni, girando il barattolo ogni tanto per fargli arrivare il sole da tutti i lati. Sempre ogni tanto una mescolatina ma per il resto fa tutto lui da solo :)
Con il passare dei giorni l'olio diventerà sempre più rosso e questo è un buon segno. Il sole infatti fa uscire l'Ipericina che è la sostanza che dona tante virtù a questo olio.
Trascorso il tempo va filtrato attraverso un colino con sopra un pezzo di stoffa o carta, versato in una bottiglia di vetro scuro, una bella etichetta che indichi cosa è e quando è stato prodotto, un bel tappo e il gioco è fatto!

Questo è il risultato. Non è quello di quest'anno perché quello appena filtrato l'ho già messo in una bottiglia di vetro scuro e riposto al fresco per preservarne le virtù e farlo durare intatto fino alla prossima estate.
Questo è quello dell'anno scorso che ho pubblicato anche in un forum.



Come si usa
Puro su scottature e piccole ferite. Se la superficie è estesa coprire con una garza sterile.
In caso di scottature da sole prendere un cucchiaio di olio, un cucchiaio di acqua e sbatterli con una forchetta per un minuto fino a rendere il tutto una schiumetta. In questo modo si ottiene l'olio battuto che facevano le nostre nonne per i sederini dei neonati quando le creme non c'erano.
Spalmare questo composto sulla pelle pulita molto delicatamente. Si sentirà subito un piacevole sollievo. Poi andare a nanna. Il mattino dopo il dolore sarà quasi del tutto sparito e se si avrà la costanza di metterlo mattina e sera per qualche giorno saranno scongiurate anche le bollicine d'acqua e quindi la pelle che si spella.
Qualche goccia nella comune crema antirughe (preferibilmente senza siliconi e petrolati vari) la migliora e fa benissimo alla pelle.


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lunedì 23 luglio 2012

Sapone verde di primavera... com'è andata a finire?

Ci eravamo lasciati con il mio Sapone verde di Primavera (clicca qui per leggere il post precedente), dopodiché ho avuto un periodo molto impegnativo che mi tenuta lontana dal Blog.
Ma quella saponata com'è andata a finire? 
In maniera fantastica, direi!
Infatti il sapone è venuto fuori perfetto, il giorno dopo l'ho tirato fuori dallo stampo in legno, l'ho tagliato a cubetti, nelle settimane a venire ha stagionato alla grande e ne ho fatto.. no, non ve lo voglio dire ancora (sono perfida!), per adesso vi lascio alle foto dopo 24 ore dalla messa nello stampo della pasta di sapone ;)

La qualità delle foto non è eccelsa, scusatemi, ma quando l'ho tagliato era sera tardi e la luce artificiale ha sfalsato i colori di alcuni scatti. Comunque il colore vero è quello della prima foto, quella col sapone ancora nello stampo.








Presto vi farò vedere a cosa mi sono servire queste saponettine ;)

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mercoledì 23 maggio 2012

Sapone verde di primavera

Finalmente ho saponificato di nuovo e vi ho fatto un foto reportage!!! Non vedevo l'ora..
Mi serviva un sapone verde, e allora ecco che ho creato il mio sapone di primavera (anche se sono giorni che da me fa freddo e piove.. mah!)
Oltre agli innumerevoli stampi in silicone, l'estate scorsa ho commissionato ad un mio caro amico appassionato di bricolage due begli stampi in legno, uno lungo rettangolare (da minimo 1 kg, massimo 1,5 Kg di grassi ) e questo quadrato (per quantità superiori a 1,5 kg di grassi, fino a.. chissà!).
Questo in particolare sono 2 Kg di grassi.
Sono favolosi e grazie alle cerniere è davvero facile e veloce sformare il sapone. Se volete maggiori info fatemelo sapere che vi creo un post su questi begli stampi ;)



Per prima cosa la solita soluzione caustica, poi la pesata degli oli. Quando la soluzione caustica è arrivata a temperatura ho scaldato gli oli e poi li ho travasati nel mio secchiello (tranne 6 cucchiai circa), compagno di avventure saponiere!
Per colorare il sapone ho preso due piccole tazzine, in una ho messo due cucchiaini di biossido di titanio assieme a due cucchiai dell'olio messo da parte, nell'altra due cucchiaini di Mica Green Pearl anche lei con due cucchiai di olio. Ho mescolato per bene per togliere i grumi.
Prima di unire la soda ho versato negli oli il biossido e ho dato un po di frullate per farlo disperdere bene.Il biossido serve per sbiancare il sapone, che senza resterebbe giallino.
Poi ho unito la soda, un paio di colpi di frusta e ho unito il verde.






Dopo avere colorato la base del sapone ne ho prelevato una parte e l'ho messo in un contenitore di plastica, nel mio caso un bicchiere di yogurt da 500 gr (in tutto sono 2 kg di grassi).
Ho preparato come prima il colore con gli ultimi due cucchiai di olio e la mica verde, l'ho versato nel sapone e ho mescolato per bene.
In questo modo ho ottenuto un verde un po' più scuro.




 In questa foto si vedono i diversi toni di verde.





Ho versato quindi la base chiara nello stampo.. 





E poi quella scura per decorazione.







Con una mini frusta ho mescolato delicatamente le due parti creando un effetto marmorizzato.




Ho spolverizzato con gli immancabili glitter e.. fatto!




Adesso è a riposare al calduccio coperto da un plaid. Domani sformerò e taglierò e presto vi posterò il risultato ;)



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sabato 12 maggio 2012

Semine...

Quest'anno per la prima volta mi sono cimentata nella coltivazione delle piante che utilizzo più spesso nei miei preparati, come Calendula, Lavanda, camomilla Romana e Matricaria e Luffa. 
Adoro le piante e seminare mi da molta soddisfazione, quindi spero che questo post possa essere un incentivo per chi magari ha voglia di provare. 
Il periodo migliore per la semina è senza dubbio all'inizio della primavera, ma siamo ancora in tempo ;)

Alla fine di questo inverno ho provveduto a reperire i semi e in questo eBay è stato fondamentale: molta scelta, prezzi contenuti e tempi di attesa minimi.

La Calendula
La Calendula è la pianta che da seme da le maggiori soddisfazioni. Ha la più alta percentuale di germinabilità, si adatta bene a tutte le condizioni e il germoglio spunta velocemente. I semi sono dei simpatici riccioletti delle dimensioni in media di mezzo centimetro, quindi molto grandi.
Io ho preparato una cassetta per la semina con un buon terriccio, ho sparpagliato i semi e li ho ricoperti con una spolverata di poca terra. Ho seminato il 27 Marzo e ho iniziato ad intravedere qualcosa già dopo una settimana. Adesso a distanza di un mese e mezzo circa ecco come sono diventate le mie piantine 


A breve procederò con il trapianto delle singole piantine. Alcune saranno usate per produrre fiori, raccoglierò poi qualche semino e alcune finiranno in insalata :)


Le Camomille, Romana e Matricaria
I semini di Camomilla sono davvero minuscoli. Li ho seminati sparpagliandoli sul terreno e ricoprendo anche loro con uno strato sottilissimo di terra. Come per gli altri semi il terreno va tenuto costantemente umido e al riparo dal vento, dagli uccelli, dalla pioggia e dal sole diretto.
A differenza della Calendula ci vuole un po' più di tempo per vederla germogliare e da quello che ho visto la Romana è più veloce della Matricaria.


Seminata sempre il 27 Marzo la prima è spuntata dopo circa 3 settimane, la seconda dopo un'altra settimana abbondante. Sono tutt'ora minuscole.. vedremo gli sviluppi.


La Luffa
Questa è la pianta che più di tutte ho desiderato coltivare. Già dall'Agosto scorso ero impaziente ma ormai il periodo estivo era quasi finito e la Luffa è una pianta che ci mette parecchio a crescere e ha bisogno di molto spazio quindi la mia idea di coltivarla in casa è stata bocciata fin da subito. Questa volta però mi sono organizzata con un buon anticipo e eccole qua le mie belle piantine :DD




Devo dire che si sono fatte desiderare.. anzi, ho temuto per il peggio visto che in rete ho letto che la germinabilità è molto bassa e dipende fortemente dalla freschezza del seme (e io non potevo essere certa dell'anno di raccolta).
Ho provato 3 tipi di semina: 
- in vaso mettendo i semi adagiati a terra e ricoprendoli con circa mezzo centimetro di terra e tenuti all'ombra
- in vaso facendo cadere i semi in fori nel terreno profondi un dito (come si fa con le zucchine) e tenuti all'ombra
- mettendoli prima in ammollo 48 ore e poi facendoli germinare su dell'ovata sempre bagnata e tenuti al sole diretto

Tutti e tre i metodi hanno funzionato e in contemporanea, quindi è stato molto facile.

Per chi non lo sapesse la Luffa è usata come spugna vegetale.
Ottima per la pelle a secco per uno scrub corpo oppure bagnata per un tocco più delicato.
Questi cilindri (come quelli della foto) si ricavano dal frutto della Luffa, che è simile ad una grande zucchina che si fa arrivare a maturazione e poi quando il frutto è secco si sbuccia e quello che resta è la spugna. Non è affascinante?

Se cercate in rete troverete una infinità informazioni ;)




La Lavanda
Tasto dolente. Dal 27 Marzo ad oggi ancora niente.
Temo per il peggio, ma lascio il vaso così com'è, non si sa mai. Per fortuna ho acquistato un paio di piantine in un vivaio che si stanno preparando alla fioritura, altrimenti sarei stata davvero dispiaciuta :(

Vi terrò sicuramente aggiornate su come procedono le mie semine e magari vi mostrerò qualche altra cosetta ;)


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venerdì 4 maggio 2012

Balsamo contro l'Herpes Simplex


Una cosa che mi affligge ormai da anni e anni è l'Herpes Simplex, ovvero quelle vescichette dolorose che si presentano in genere sulle labbra, ma possono colpire anche naso, occhi.. insomma.. una vera tortura.
Purtroppo chi come me ne soffre sa che una volta che si è entrati in contatto con il virus non si debellerà mai, ma resterà latente nell'organismo per poi tornare a dare il tormento nei momenti meno opportuni: convalescenza, esposizione al sole, stress, carenze vitaminiche.. e ogni volta in cui l'organismo per mille motivi abbassa le sue difese immunitarie.
Il risultato sono una serie di vescicole piene di liquido che bruciano, pizzicano, prudono e fanno male. Oltre a questo sono anche molto contagiose per sé stessi (se ti tocchi le vescicole aperte rischi di contaminare altre zone), ma anche per gli altri e poi esteticamente non sono il massimo e rendono difficili le cose più semplici, come lavarsi il viso, i denti, parlare, mangiare, bere.. e baciare è vietatissimo! ^ ^

L'unica cosa che si può fare quindi è combatterlo quando arriva per fare in modo che se ne vada nel minor tempo possibile, con meno dolore e senza crosticine o brutti segni.
Io, nonostante il mio amore verso i rimedi naturali non sono contro la medicina tradizionale. Io amo e ringrazio la medicina ed infatti per anni ho sempre usato le classiche pomate, quelle costosissime ma efficaci.
Il problema è che la cura è lunga e un Herpes in media si asciugava in una settimana per poi passare nella fase delle crosticine. Poi, in aggiunta a questo, c'era il fatto che dovevo andare in giro con la pomata sul labbro e mi sentivo gli occhi di tutti addosso, convinti che fosse gelato, dentifricio o chissà cos'altro, tutto tranne che una pomata.
Dovendo incontrare persone per lavoro il tutto era molto imbarazzante ma allo stesso tempo non potevo non metterla, allora seguendo diversi consigli e facendo molte ricerche in rete sono arrivata ad una soluzione che per me è una manna!
Ho ideato il balsamo "ammazza" Herpes che grazie a diversi oli essenziali specifici è la migliore cura contro queste vescichette che abbia mai provato (e fatto provare).

Le dosi sono piccolissime, infatti non ne serve tantissimo ed è necessaria sempre la classica bilancina di precisione.


Ecco cosa serve:
Oleolito di Iperico 5 (o olio di oliva puro)
Cera d'api alla calendula 1,5 (o cera d'api semplice)
Burro di Karitè alla calendula 1 (o burro di Karitè semplice)
Oleoresina di di Benzoino 10 gtt
Oe Tea Tree 3 gtt
Oe Manuka 2 gtt (antivirale molto potente)
Oe Niaouli 5 gtt (tra le altre proprietà è un potente antivirale e antibatterico)
Oe Lavanda 2 gtt
Tintura di Propoli 1 gtt

Alla fine del post poi illustro brevemente gli oli essenziali elencati con le loro proprietà

Procedimento:
Far fondere la cera, burro e olio dolcemente a bagnomaria. Poi far intiepidire mescolando. Quando sarà cremoso unire gli Oe, il benzoino e la tintura mescolando fino al raffreddamento. Trasferire il balsamo in piccolo contenitore con coperchio, etichettare.


  
Uso:
Alla prima avvisaglia del pizzicore classico metterne una puntina e massaggiare delicatamente per 3-4 volte al giorno. Prima lo si mette meglio è. Alla comparsa delle vescicole ripetere le applicazioni ma senza massaggiare se è troppo doloroso, l'importante è coprire con il balsamo tutte le lesioni.
Usare il balsamo fino alla scomparsa dei segni, anche in fase di guarigione perché l'oleolito di iperico aiuta a rimarginare le ferite e stimola il rinnovo cellulare.

Per esperienza diretta e indiretta in 24 ore lo sviluppo dell'Herpes è bloccato e in 48 ore le vescicole sono secche e in via di guarigione, quindi ormai il peggio sarà passato. Se si ha la costanza di metterlo per ancora un paio di giorni anche le crosticine o non ci saranno per niente o saranno minime e cadranno presto senza lasciare segni.

Questo balsamo è totalmente trasparente anche se rimane lucido. Se sul resto delle labbra si mette un burrocacao e sulla zona ferita il balsamo non si nota la differenza. 
L'odore è quello caratteristico degli Oe, ma la Lavanda, oltre alle sue proprietà lenitive e disinfettanti lo migliora.
Già alla prima applicazione il dolore smette grazie alla tintura di Propoli che è anestetizzante oltre che antivirale e la calendula fa il suo grazie alla sua azione lenitiva.
Non ha bisogno di conservanti in quanto non contiene acqua e poi gli Oe utilizzati e il Benzoino sono una bomba contro i batteri.



Proprietà
Ecco le proprietà degli Oe che ho utilizzato in questo preparato. Ogni nome è un link da seguire in caso desideriate maggiori informazioni. Il sito principale è www.erbeofficinali.org ed è da lì che ho preso alcuni degli stralci di testo che vi riporto di seguito, oppure vi rimanderò ad altri siti:

Tea Tree 
L'olio di Tea Tree è uno straordinario olio essenziale di origine naturale, con efficacissime proprietà antisettiche, indicato per il trattamento di irritazioni cutanee, punture di insetti, scottature, ulcere del cavo orale, gengiviti, herpes, infezioni vaginali e molteplici altri disturbi.

E' un Oe che non può mancare nella cassetta del pronto soccorso perché è davvero utile per tante problematiche.




Manuka
Antinfiammatorio, antisettico, rigenerante, antibiotico, antivirale, antimicotico. Utile contro acne, Herpes, funghi della pelle e una miriade di altre cose (leggi qua, da non perdere!!!)
E’ 20 volte più efficace del tea tree oil sui gram positivi.
Rende una superficie batteriologicamente pura (tipo sala operatoria): diluito all’8 % o puro.
Ottimo per disinfettare frutta e verdura all’1% in acqua. Da quando l'ho conosciuto e provato non lo lascio più, giuro!



Niaouli
Lenisce pruriti e gonfiori. Ha un forte potere cicatrizzante, purificante e disinfettante. Proteggono dall'Herpes e rinforza le mucose della bocca contro le infiammazioni. Rinforza le difese cutanee contro batteri, virus e miceti.
Assieme agli altri Oe della preparazione crea una potente sinergia.




Lavanda
Presenta proprietà analgesiche, antisettiche e antibiotiche. Ha anche proprietà cicatrizzanti e qualche goccia di lavanda apporta sollievo in caso di tagli, ferite, piaghe, punture d'insetti, eritemi da medusa.
In oltre il suo buon profumo migliora l'aroma di questo balsamo in modo da renderlo piacevole.






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domenica 29 aprile 2012

Secondo mese di Coppetta

Dopo la primissima esperienza del mese scorso eccomi di nuovo a parlarvi della coppetta mestruale.
L'altra volta ero presa dall'entusiasmo, dalla curiosità e dalla novità, adesso invece posso dire la mia a mente fredda e lucida su come mi sono trovata al mio secondo mese di utilizzo.
Questa vuole essere solo la mia esperienza, per poter far incuriosire all'uso di questa geniale soluzione. Essendo il mio secondo mese non sono un'esperta e quello che scrivo è solo per dire che non serve usare la coppetta da anni per averne tutti i vantaggi. Già dal primo giorno infatti, nonostante il mio stressante chiodo fisso: "ho la coppetta... ho la coppetta.. ho la coppetta.." è stato tutto molto semplice e naturale per me che non avevo mai usato nemmeno gli assorbenti interni. Anzi, la mia paura più grande era proprio di dimenticare di averla indossata, visto che se messa bene è totalmente "inesistente"!

Gambo sì gambo no
Per cominciare io ho la Fleurcup taglia M, che è quella più piccola, a sinistra, nella foto sotto. Come ho detto nel post precedente già dalla primissima volta ho tagliato tutto il gambo perché sembrava che la coppetta non volesse salire e mi dava parecchio fastidio. La prima volta che ho provato a toglierla mi sono però pentita perché nel momento di estrarla la "tipa" era invece salita eccome!
Adesso invece dopo diversi giorni di pratica devo dire che ho fatto bene, primo perché a me appena arriva il ciclo la coppetta non ne vuole sapere di salire ma resta bassa bassa per 3-4 ore, secondo perché non appena si ha più confidenza con la coppetta e soprattutto con il proprio corpo non si ha più il bisogno di afferrarla dal gambo.
Già con lo svuotamento della sera e il reinserimento la coppetta va da sola in posizione alta, quindi presumo dipenda dal collo dell'utero che cambia durante le fasi del ciclo.


La taglia giusta
Molte donne per beccare la coppetta giusta tra le tante marche e le diverse taglie dicono di aver fatto diversi acquisti per beccare quella ideale per loro. Io ho fatto centro al primo acquisto :D
Per via dell'età, di qualche piccolo passo sopra i 30, avrei dovuto optare per la taglia L, invece ripensando alle mie visite ginecologiche ho pensato che la M per me potesse essere adatta. A darmi conferma di questo è stato anche l'aver analizzato il mio flusso che essendo medio-scarso non avevo bisogno di particolari necessità di capienza. Avevo ragione!
Voglio specificare però che le due taglie della Fleurcup variano tra loro di diametro e capienza, ma non di lunghezza.


Inserimento e estrazione
L'inserimento, a parte il fatto che il primo giorno è bassa per me è stato facilissimo fin da subito. Non me lo aspettavo. Ero sicura che le prime volte l'avrei messa male, storta e invece tutto super semplice. La piegatura con la quale mi trovo benissimo è quella a bocciolo che è quella che riduce la coppetta nel minor diametro.
Vi metto anche il video così potete vederne diverse. Quella a bocciolo è la "Punchdown Fold".




L'estrazione per me è un po' più complessa, perché la mia coppetta a causa dell'effetto ventosa, nonostante le mie spinte non scende, o meglio, con la spinta scende, ma quando dopo la spinta rilascio eccola che torna su. Dopo il panico della prima volta però adesso non c'è problema, la vado a prendere semplicemente e l'accompagno verso l'uscita.
In pratica, la affianco col dito per tutta la sua lunghezza fino all'orlo, piego leggermente il bordo verso l'interno e le faccio perdere il sottovuoto, poi spingo, sempre restando affiancata col dito e scende tranquillamente.
A questo punto, a differenza di molte che la sfilano del tutto facendola oscillare dolcemente, io quando sta per uscire il bordo devo poi ripiegarla con le dita leggermente ad "u" altrimenti mi farebbe troppo male e questo implica delle fuoriuscite, che non sono preoccupanti di per sé, visto che mi trovo nel mio bagno, sul water e con di fianco il bidet, ma potrebbero essere un problema quando e se mi servirà di svuotarla in un bagno pubblico, dove ad esempio non c'è un lavandino privato, ma solo quelli nel corridoio principale. Sì, certo, posso portarmi una bottiglietta d'acqua, ma non mi basterebbe per pulirmi io e la coppetta...
Comunque, vista l'autonomia che la coppetta mi da (ne parlo ne prossimo paragrafo), credo di poter evitare tranquillamente queste manovre fuori casa con un po' di lungimiranza :D


Ogni quanto svuotarla?
Questo all'inizio era una preoccupazione. Il ciclo sappiamo tutte cos'è, ma chi prima dell'uso della coppetta sa anche "quanto" è? In poche, bisogna ammetterlo. Sappiamo se lo abbiamo scarso, normale o tipo Tsunami, ma quantificarlo praticamente è impossibile perché l'assorbente non consente questo tipo di controllo.
La prima volta che l'ho usata ho portato tutti i giorni il proteggi slip, tanto per sicurezza, adesso invece niente fin da subito.
Il primo giorno del primo ciclo con coppetta lo svuotamento l'ho fatto la sera prima di andare a letto, poco più di 12 ore da quando l'avevo indossata. Tutto ok, un dito di flusso.
La mattina dopo l'ho svuotata di nuovo (dopo la nottata) e era piena per metà. Sono andata tranquilla tutto il giorno senza pensieri. La sera però avevo un invito a cena e mi sono detta: "la svuoto quando torno!". Sono rientrata alle 2.00 di mattina ed era successo il fattaccio.. la coppetta aveva strabordato :/
E beh, povera coppetta, l'ho portata ininterrottamente per qualcosa come 17 ore di fila.. un assorbente si sarebbe arreso per molto meno!
Il terzo giorno tutto regolare, flusso scarso.
Questo mese però, a memoria della prima esperienza, il secondo giorno sono stata previdente e l'ho svuotata con largo anticipo, intorno alle 17,00 del pomeriggio e poi l'ho risvuotata tranquillamente la mattina dopo ;)
Per ricapitolare, nel mio caso, ma è il caso di molte, la coppetta è sufficiente svuotarla 2 volte a giorno, comodo no?

Igiene e cura
Questa parte è semplicissima. La coppetta la conservo in un sacchettino di lino cucito da mia madre e ricavato da degli avanzi di stoffa di un vecchie lenzuola (vecchie di età, non logore, il lino infatti è perfetto). Alle prime avvisaglie di ciclo la faccio bollire per 5-7 minuti, la lascio raffreddare, la piego, inumidisco il bordo con un po' d'acqua e poi la inserisco.
Ad ogni cambio la sciacquo solo con abbondante acqua e basta, senza sapone o altro, stando però attenta che i forellini sotto al bordo non siano ostruiti, ma belli liberi e puliti.
Quando è il momento di riporla la lavo con sapone neutro e poi la tengo in ammollo per mezza giornata in una soluzione di acqua e Amuchina. Lo so, molte diranno che non sì fa, che non è ecologico e potrebbe essere tossico. Io lo faccio perché toglie meglio i cattivi odori ed evita l'ingiallimento del silicone. Non mi va di vedere la coppetta che man mano diventa gialla e brutta da sembrare sporca. Sarebbe igienizzata lo stesso anche con la sola bollitura, ma io non mi sentirei a posto con lei tutta giallognola.
Dopo l'ammollo una bella e abbondante sciacquata, poi la asciugo con della carta da cucina, la  metto nel suo sacchetto e la conservo in attesa del successivo utilizzo.
E' superfluo dire che tutte le manovre vanno fatte con le mani pulitissime.


Considerazioni finali
Adesso che so cosa vuol dire affrontare il ciclo con la coppetta al solo pensiero di tornare agli assorbenti mi manca l'aria. Non fanno proprio più parte dei miei pensieri e quando vado al supermercato e mi capita di passarci accanto li snobbo e passo oltre :)
Già il reparto con i prodotti per l'igiene della persona non lo frequentavo più un granché perché mi faccio molte cose da sola, adesso ancora meno, quindi anche la spesa economica è totalmente azzerata.
Altra cosa che non ho più è quella sensazione di disagio quando sono in giro. Noi donne la conosciamo bene. E' quel terrore di sporcarsi, paura che si veda il volume dell'assorbente, o che qualcuno possa sentire cattivi odori aggiunto poi alla consapevolezza di essere vincolate nello scegliere un pantalone invece che un'altro, di non poter fare anche solo il bagno nella vasca perché sarebbe leggermente disgustoso sguazzare nel proprio sangue, oppure di andare in un bagno non nostro e stare lì a contemplare il water per essere sicure di non aver lasciato macchie.
Adesso è totalmente diverso! Accavallo le gambe senza timore di strizzare o spostare qualcosa. Dormo finalmente rilassata e senza pensieri anche a pancia in su (prima evitavo..), niente odori, niente asciugamani macchiati.. nessuno può immaginare o dedurre che è quel periodo del mese! :)
Se non fosse per qualche crampetto ogni tanto e una fame vorace non mi ricorderei di essere in quei giorni. Il 90% dello stress da mestruazioni è sparito e io sono davvero grata a chi ha inventato la coppetta, e anche prima di sapere "chi" ero certissima che fosse stata una donna! :)

Grazie Leonora Chalmers :*



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mercoledì 25 aprile 2012

Oleoliti.. che passione!!! (Seconda parte)

Clicca qui per leggere Oleoliti... che passione!!! (Prima Parte)

Bene, come si fanno lo abbiamo capito (e poi non è una cosa complicata), ma ora la domanda è: con quali droghe si possono fare gli oleoliti? Con tutte, o quasi, nel senso che è essenziale che le sostanze che noi vogliamo estrarre siano liposolubili.
Per sostanze idrosolubili o che necessitano di altri solventi, come alcool, glicerina o altro ne parlerò in un altro post.

Le droghe utilizzate sono facilmente reperibili in qualunque erboristeria e non sono per niente costose. Vi basterà prenderne 50 grammi di ognuno per avere anche mezzo litro di oleolito.
La parte della pianta utilizzata è in genere il fiore e quesndi vanno bene sia il metodo lento "a freddo" che quello a caldo. Quando la parte utilizzata è altro e quando è richiesta una lavorazione particolare lo specificherò.

Per cominciare, fate quelli base, ovvero quelli che sono buoni per gran parte delle preparazione e disturbi della pelle, come Camomilla, Calendula e Lavanda da fare con il procedimento a freddo oppure a caldo.
Se volete possono essere messi assieme a macerare in un unico barattolo, ma io preferisco fare sempre preparati separati e se serve mescolarne assieme le piccole quantità desiderate.

Adesso vi parlerò delle proprietà delle diverse droghe, quelle di uso più comune e solo inerenti all'uso esterno, quindi per applicazioni sulla pelle, anche se come sicuramente saprete molte droghe hanno importanti proprietà anche se ingerite, ma queste è meglio chiederle ad fitoterapeuta o ad un erborista.
Per info maggiori rispetto alle singole piante una bella ricerca in rete vi darà una visione davvero esaustiva e approfondita.
E' importante anche sapere che, oltre alle proprietà specifiche delle droghe, negli oleoliti si aggiungono anche le proprietà degli oli utilizzati, ma di questo dovrò parlarvi in seguito. (panoramica)

Oleoliti lenitivi e addolcenti
Questi oleoliti possono essere usati in maniera semplice e pratica puri sulla pelle, preferibilmente bagnata (sono perfetti dopo il bagno), come oli da massaggio, o per preparati semplici di cui vi parlerò presto.



Oleolito di Camomilla:
Eccezionali capacità anti-infiammatorie. E’ un alleato molto efficace nella
lotta contro molti problemi di irritazione della pelle.
Proprietà: antinfiammatorio, emolliente e lenitivo della pelle aiuta la riparazione cellulare e a guarire prima le piccole ferite.
E’ utile in caso di: infiammazione e problemi della pelle, allergie, eczema, psoriasi, prurito, acne, punture di insetti, arrossamento, irritazione, pelle screpolata, i tagli, pelle secca e sensibile.
E’ ideale per essere aggiunto in formulazioni per creme per il viso, lozioni e creme solari.
Ottimo per addolcire shampoo o bagnoschiuma.

Colore: giallino
Odore : quello piacevole caratteristico della camomilla


Oleolito di Calendula:
Calma le infiammazioni e favorisce la guarigione. E’ un prezioso alleato per la pelle fragile, sensibile o irritata.
Proprietà: antinfiammatoro, calmante, antiedema, antiossidante, potente anti-aging.
E’ utile in caso di:lividi, infiammazioni, irritazione della pelle come dermatiti, ustioni, eczema, lievi scottature.
E’ ideale per essere aggiunto in formulazioni per creme per il viso, lozioni e creme solari.
Ottimo per addolcire shampoo o bagnoschiuma.

Colore: aranciato
Odore: leggermente erbaceo


Oleolito di Lavanda:
Velocizza la guarigione delle piccole ferite, ha proprietà lenitive, antimicotico e atossico , questo olio può essere applicato puro su ferite, ustioni, scottature, punture di insetti, psoriasi, acne e infezioni fungine.
Proprietà: fungicida eccellente, analgesico (allevia il dolore), antibatterico e antifungino. Ideale in caso di punture di insetti, ustioni, ulcere, piaghe da decubito, psoriasi, reumatismi, acne.

E’ ideale per essere aggiunto in formulazioni per creme per il viso, lozioni e creme solari.
Ottimo per addolcire shampoo o bagnoschiuma.

Colore: violaceo/azzurrognolo
Odore: quello piacevole caratteristico della Lavanda

Oleoliti specifici per traumi, contusioni e piccole ferite
Questi oleoliti che vi illustro qui di seguito fanno parte di una categoria che può tornare assai utile in caso di bisogno. Anche di questi non è necessario farne quantità enormi, anche 100 ml di oleolito filtrato vanno benissimo.
Possono essere usati da soli, ma sono più spesso utilizzati in mix nelle formule di unguenti o balsami in modo da essere più facilmente applicati localmente.


Oleolito di Arnica:
Questa droga purtroppo al momento è di difficile reperibilità perché in via di estinzione. E' vietato quindi raccoglierla in natura, ricordatelo in caso vi capitasse di incontrala. Chi ama la natura la protegge :D
Vi consiglio invece, se lo desiderate e avete il pollice verde, di cercare i semi su internet o da venditori del settore e seminarla da voi. Se vi riesce la soddisfazione sarà doppia ;)
Ve ne parlo lo stesso però perché non è difficile trovare in commercio l'oleolito già fatto. State però attenti che sia solo a base di oli vegetali e arnica e niente altro di origine minerale o sintetico, tipo: paraffina, petrolati o altri oli minerali, siliconi o altre schifezze varie.

L'Arnica è una pianta nota da secoli per combattere le scottature e le lesioni muscolari e articolari.

Proprietà: infiammazioni muscolari e articolari.
Indicazioni: ideale da massaggiare sui muscoli, articolazioni doloranti, crampi, colpi, contusioni, reumatismi. Accelera la guarigione di lividi e infiammazioni della pelle.

Colore: giallo paglierino
Odore: leggermente erbaceo


Oleolito di Artiglio del Diavolo:
A differenza delle droghe precedenti, dove vengono utilizzate le sommità fiorite, la parte che in questo caso viene usata è la radice che come vi ho già detto nel post Oleoliti (prima parte) ha bisogno di essere trattata in maniera più decisiva rispetto ad un delicato fiore, quindi in questo caso è d'obbligo il procedimento "a caldo".
In genere questa droga viene venduta in scagliette, ma nel caso fossero pezzi grandi o porzioni di radice sarà necessario spezzettarla e ridurla in pezzetti più piccoli, altrimenti l'estrazione non sarà massima.
Dopo il procedimento a caldo, non essendo una droga con eccessivo pulviscolo non occorre filtrarla tutta subito, ma si può lasciare tutto il barattolo così com'è e filtrare di volta in volta solo l'oleolito necessario.

Anche lui, come l’Arnica è perfetto per i dolori articolari e affini. L’arnica agisce principalmente a livello cutaneo e muscolare, l’Artiglio del Diavolo va un po’ più a fondo e assieme lavorano in sinergia.
Proprietà: infiammazioni muscolari e articolari.
Indicazioni: contro tendinite, dolori cervicali, mal di schiena, contusioni, artrite.


Oleolito di Iperico:
L'iperico, o Erba di San Giovanni (perché il periodo di massima fioritura è il 24 giugno) è un'altra pianta portentosa.
Ha bisogno di un procedimento tutto suo per farne un oleolito che si rispetti, ovvero attraverso la "digestione solare".
L'iperico è una pianta estiva e si trova facilmente nei campi e per fortuna! Visto che ci serve fresca.
Il processo per questo oleolito è attraverso la Digestione solare e la trovate descritta nel primo post sugli oleoliti.
Proprietà: rigenera e rinnova la pelle, calma i rossori, antirughe, antinfiammatorio cicatrizzante, antisettico e antivirale..
Indicazioni: facilita la guarigione delle piccole ferite in brevissimo tempo, allevia la pelle scottata dal sole e riduce la formazione delle bollicine d'acqua, utile in caso di ustioni, è un antirughe per le pelli mature perché le riattiva. E' utile in caso di Herpes, piaghe e couperose.

Colore: rosso
Odore: erbaceo ma particolare

Già partendo con questa base di oleoliti si possono fare tante cose per mille problemi. Quindi iniziate a farne, non ve ne pentirete e presto vi dirò come fare dei preparati più elaborati con questi ingredienti.



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