domenica 15 aprile 2012

Oleoliti.. che passione!!! (Prima parte)

Ecco una delle cose che non possono mancare in casa di chi vuole approfittare dei doni della natura: gli oleoliti!
E' un discorso molto lungo perché c'è davvero tanto da dire, ma è davvero una cosa affascinate, quindi qui affronteremo le cose dal lato teorico e in altro post vi darò qualche consiglio sulle droghe specifiche e le loro proprietà.
Ve ne parlo perché sono la base di molti miei preparati di cui vorrei parlarvi, quindi è meglio partire dall'inizio ;)

Cosa sono gli oleoliti?
Sono dei macerati oleosi ottenuti composti di olio (di diversi tipi) e i principi attivi di droghe secche o fresche.
Sono economicissimi da fare, molto validi da soli e soprattutto sono le basi per poter realizzare preparati composti. In pratica le droghe cedono con la macerazione le sostanze attive (le proprietà) all'olio. Poi questo viene filtrato et voilà, fatto!
Sono macerati conosciuti da secoli per veicolare le sostanze buone e liposolubili delle erbe.

Cosa serve per farli?
Serve davvero poco. Si parte da un olio o una miscela di oli a seconda di quanto si vuole spendere, da che olio si ha a disposizione, e dall'uso che se ne vuole fare con il prodotto finito.
Ad esempio se con l'oleolito si vuole fare del sapone è meglio farlo con solo olio di oliva; se lo si vuole usare puro sulla pelle dopo la doccia come nutriente per la pelle secca allora meglio un mix, ad esempio: mandorle dolci, riso e Olys (il Carapelli, molto ricco di vitamine e sali minerali) dosandoli a piacere. Oppure usarne solo uno se lo si ha in abbondanza, come ad esempio: semi di girasole (meglio se spremuto a freddo), di vinaccioli, ecc.
Poi si sceglie la droga secca o fresca che fa per noi, in base alle nostre preferenze o necessità, ad esempio Lavanda, Camomilla, Calendula...


Una volta fatti quanto durano?
La loro durata dipende da molti fattori, in primis la scadenza dell'olio, il metodi di conservazione, l'igiene, la temperatura in cui si tiene.. comunque possono arrivare a durare anche un paio di anni, e con degli additivi che ne allontanano l'irrancidimento anche di più.
Comunque accorgersi che un oleolito non è più utilizzabile è molto semplice perché puzzerà e avrà il classico odore nauseante dell'olio irrancidito. In questo caso va cestinato o meglio usato per saponificare, ma non messo sul corpo o nei preparati.

Come si fanno?
E' presto detto: si sceglie la droga che si desidera passi le sue proprietà all'olio (l'importante è che tali proprietà siano liposolubili) e la si mette in un barattoli di vetro col tappo a vite (tipo quelli della Bormioli) nella quantità che si desidera. SI ricopre tutto con l'olio o mix di oli a piacere, si avvita il tappo per bene e si da una prima agitata. Si copre con della carta di alluminio, si etichetta scrivendo la data di realizzazione, che droga si è usata, con che oli e la si mette in un luogo buio e fresco per 40 o più giorni agitandola almeno una volta al giorno.
Dopo i 40 giorni al fresco e al buio si passa al primo filtraggio.
Ci si organizza con un recipiente capiente, un imbuto e un colino larghi e 1 o 2 fogli di carta da cucina.
Nel recipiente poggiami l'imbuto, sopra il colino e ancora sopra la carta. Versiamo piano il contenuto del barattolo e lasciamo che lentamente l'olio scenda e venga filtrato delle parti solide delle droghe. Questo passaggio è molto lento e possono volerci anche delle ore.
Finito il filtraggio lasciare al riposo l'olio ottenuto senza scuotere il recipiente per altre 24 ore, in modo che eventuali residui polverosi si depositino sul fondo.
La droga che rimane dal filtraggio non buttatela perché si può riutilizzare in diversi modi. Tenetela per adesso nello stesso barattolo che conteneva l'oleolito in macerazione.
Dopo 24 ore i residui nell'olio si saranno depositati. Versare piano piano l'olio nel contenitore definitivo (una bottiglia di vetro scuro è l'ideale tipo quella della birra o anche verde con un tappo di plastica) oppure rifiltrare con la carta come la prima volta avendo però l'accortezza di non prendere il fondo "sporco".
Quel fondo versatelo invece nel baratolo della droga che avete conservato dal filtraggio.
Etichettate la bottiglia scrivendo sempre di che droga è fatto, la data di realizzazione e gli oli utilizzati.
Conservare in un luogo fresco e al riparo dalla luce.

Metodo veloce
Esiste anche un metodo veloce per preparare gli oleoliti, e lo si usa tutte le volte che non abbiamo voglia o tempo per aspettare i 40 giorni, oppure per alcune droghe fresche che contengono una percentuale di acqua, o ancora per quelle droghe composte da foglie dure, resine o radici che hanno bisogno di una macerazione più incisiva, e questo è il "metodo a caldo".
Si procede come al solito, con droga, barattolo e olio. In questo caso l'olio è preferibile che sia di semi di girasole perché resiste alle alte temperature e non c'è rischio di irrancidimento.
Se la droga è fresca si fa a barattolo aperto, per far evaporare l'acqua, se è secca a barattolo chiuso per non rischiare di mandare schizzi d'acqua nell'olio e per non perdere le proprietà volatili della droga.
Si mette sul fuoco un pentolino con dentro il barattolo e con la quantità d'acqua sufficiente per arrivare a metà del nostro vasetto e si procede con il bagnomaria dolce per 4 ore. Fare attenzione a non far bollire l'olio e ad aggiungere altra acqua nel bagnomaria man mano che questa evapora.
Trascorse le 4 ore si lascia raffreddare e poi si filtra come già descritto.

Ci sono però delle eccezioni, ovvero delle piante la cui estrazione deve avvenire per forza con un metodo preciso. Si procede a freddo ma per meno giorni e la macerazione deve avvenire sotto la luce diretta del sole. Una pianta che richiede questo trattamento ad esempio è l'Iperico fresco e in questi casi si dice "digestione solare", ecco come si procede:

Digestione solare:
Prendere i fiori, ad esempio dell'iperico, metterli in un barattolo e riempirlo di olio di girasole biologico preferibilmente spremuto a freddo, poi si copre la bocca del barattolo con un tovagliolo (stoffa o carta) fermato con un elastico.
Mettere al sole diretto per una ventina di giorni riportandolo dentro casa la notte, per farlo stare lontano dall'umidità.
Dopo qualche giorno, se si stratta di Iperico, l'olio inizierà a diventare via via sempre più rosso, questo è buon segno, significa che si sta estraendo l'ipericina, sostanza che a noi serve che passi all'olio per farlo essere curativo e sfruttarne i benefici.
Dopo i 20 giorni, o anche più se si desidera, si filtra e si imbottiglia come un classico oleolito.

Clicca qui per leggere Oleoliti... che passione!!! (Seconda Parte)                
                                                      

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